Dopo anni di insegnamento nei vari gradi della scuola, lascio la funzione docente per trovare una dimensione di espressione di collaboratore entusiasta.
Credo nella scuola, come occasione di crescita:
“Il modello sul quale si fonda non è mai quello di un vuoto da riempire – le teste degli allievi dentro le quali si deve versare il cemento del sapere – quanto di un vuoto da aprire. […] non è questo il movimento essenziale che caratterizza il lavoro di ogni insegnante degno di questo nome? Aprire vuoti nelle teste, aprire buchi nel discorso già costituito, fare spazio, aprire le finestre, le porte, gli occhi, le orecchie, il corpo, aprire mondi, aprire aperture impensate prima.
Recalcati, L’ora di lezione
“Tutto il male che si dice della scuola fa dimenticare il numero di bambini che ha salvato dalle tare, dai pregiudizi, dall’ottusità, dall’ignoranza, dalla stupidità, dalla cupidigia, dall’immobilità o dal fatalismo delle famiglie.”
Pennac, Diario di scuola